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Quando la dieta è il Vitello d’oro!

Forse se il cibo non avesse la forza di cambiare l’aspetto del nostro corpo tutti i libri sulle diete sparirebbero in una frazione di secondo. Forse
è questo il potere più grande del cibo, ci cambia, ci fa crescere da piccoli, ci fa ingrassare da grandi, ci fa dimagrire quando è poco, ci fa godere quando è buono, ci fa ammalare quando è tossico, è energia che ci muove e ci trasforma.
La  forza di cambiarci d’aspetto ci spaventa ed allora preferiamo costruirgli attorno delle teorie che ci rassicurano, le diete. Facciamo elenchi di buoni e cattivi, di quelli che si possono mangiare a sazietà e di quelli che vanno assolutamente evitati, cerchiamo di dare una forma alla nostra paura, che si traforma nello zuccherro, nel latte, nel grano, nella carne, nel burro, vogliamo un colpevole, vogliamo qualcuno a cui dare la colpa dei nostri insuccessi, ma è normale è ancestrale, ci fa stare meglio. Non è la nostra pigrizia  o l’abitudine a mangiare ogni 3 minuti a farci venire la pancia, ma un cibo in particolare, eliminato quello, la vità sarà bellissima e la strada in discesa. Non ci piace scegliere, l’istinto da schiavi quasi sempre batte la voglia di libertà, abbiamo bisogno di costruirci un idolo, un Vitello d’oro, la nuova dieta, da seguire religiosamente.
Essere coerenti con una dietà non è una virtù ma una mania, ho visto persone così identificate con la loro dieta che mangiare qualcosa di diverso lo considerano quasi un tradimento…questo è tutt’altro che sano. Quando ho scritto Ristomagro, ho cercato di non trovare capri espiatori ma semplicemente regalare degli sturmenti di libertà, scegliere quando mangiare o quando digiunare in libertà, senza l’ansia delle regole a tutti i costi.

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